Questa vettura del Biscione nasce dalla penne di Walter De Silva e Wolfang Egger con l’obiettivo di bissare il successo della “sorellona” 156, con cui condivide pianale e meccanica. Riscopriamo questa vettura, le scelte che hanno portato alla sua creazione e i motivi che ne hanno determinato il successo consentendole di restare in listino sino al 2010 quando venne sostituita dalla Giulietta.
1| “Erede” della 145
Nel 1999 per Alfa Romeo è giunto il momento di tornare alla carica e sfidare le straniere nel segmento C: presto il marchio avrebbe abbandonato la distinzione tra le tre e cinque porte (come veniva fatto con 145 e 146) in favore di un unico modello che meglio incarnasse lo spirito del brand.
Con l’arrivo del nuovo millennio e sotto la direzione stilistica di Walter De Silva arriva anche la 147: il look è robusto e aggressivo, direttamente ispirato alla 156 e con diversi omaggi alla tradizione del marchio.
2| Auto dell’anno 2001
I riconoscimenti per la segmento “C” made in Italy non tardano ad arrivare: nel 2001 si aggiudica il premio “Auto dell’Anno”, assegnato da una giuria di 56 giurati (di cui ben 51 l’hanno inserita nella rosa delle loro preferenze). La 147 è così riuscita a battere le rivali americane e giapponesi conquistandosi il primo posto.
3| Made in Pomigliano
La 147 è rigorosamente Made In Italy, prodotta a Pomigliano d’Arco per la precisione, dove a regime ne vengono realizzate 250 unità al giorno. L’investimento totale per la creazione di questo modello è stato di 710 miliardi di lire.
4| Interni modegni ed eleganti
Gli interni della 147 sono abbastanza semplice, lineari e puliti con dotazioni abbastanza ricche. Tutti i principali comandi sono collocati nella console centrale, dove trova posto anche un navigatore o -in alternativa- due comodi cassettini.
5| Il restyling del 2004
Nell’ottobre 2004 è tempo di un restyling per la 147, questa volta ad opera del solo Wolfgang Egger. Sebbene la linea generale della vettura sia rimasta pressoché invariata, frontale e posteriore presentano delle novità: una nuova calandra, un disegno dei fari più classico e un portellone ridisegnato.
Anche gli interni mantengono l’essenza sportiva della vettura con guida ribassata, ma introducono nuovi colori per la plancia, una nuova grafica per la strumentazione e dotazione tecnologiche all’ultimo grido come il lettore per Apple iPod!
6| Le motorizzazioni della 147
Al lancio, in listino, erano presenti tre motori a benzina della famiglia Twin Spark 16V: 1.6 105 CV, 1.6 120 CV e 2.0 150 CV. Il motore duemila aveva la peculiarità di essere abbinato ad un cambio robotizzato denominato “Selespeed” mutuato dall’esperienza nel campo corse.
Per la 147 GTA, nel 2002, è stato introdotto il 3.2 V6 “Busso” da 250 CV.
Tra i motori diesel, inizialmente c’è stato solo il 1.9 JTD 8V da 110 CV (portato dopo poco tempo a 115 CV), poi abbinato ad un 1.9 JTD 16V da 140 CV e seguito da un entry level 1.9 JTD 8V da 100 CV.
Con il resyling del 2004 sono stati introdotti nuovi motori diesel Multijet (JTDm), che portarono anche incrementi di potenza del 1.9 16V sino ai 170 CV dell’Alfa 147 Ducati Corse.