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Riforma del Codice della Strada 2024: occhio alle novità!

La riforma del Codice della Strada, attesa da tempo, ha raggiunto un punto cruciale con l’approvazione del disegno di legge da parte dell’Aula della Camera. Questa riforma si caratterizza per l’introduzione di misure più severe per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, con una particolare attenzione ai recidivi.

Tra le novità più significative, vi è un inasprimento delle sanzioni per chi guida drogato o ubriaco, e una maggiore attenzione verso i neopatentati, con l’introduzione di limiti di potenza sui veicoli. Inoltre, si prevedono cambiamenti importanti per i ciclisti, con l’introduzione di una “zona di attestamento ciclabile” e la regolamentazione della distanza minima di un metro e mezzo che le automobili devono mantenere nel sorpassare le biciclette, sebbene questa norma sia applicabile solo “ove le condizioni della strada lo consentano”.

Le nuove regole hanno suscitato reazioni contrastanti, in particolare da parte dei ciclisti urbani e delle associazioni ambientaliste. A Milano, i ciclisti hanno manifestato contro la riforma, temendo che le nuove norme possano portare l’Italia “indietro di 40 anni dal punto di vista della sicurezza”. Le preoccupazioni riguardano principalmente le norme che sembrano favorire la velocità dei veicoli a motore e penalizzare la realizzazione di zone a traffico limitato e isole pedonali.

Inoltre, la riforma è stata oggetto di proteste in oltre 40 città italiane, con manifestazioni organizzate da una rete di associazioni che si oppongono alla revisione del Codice della Strada proposta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La riforma è stata etichettata come “Codice della strage” per la sua presunta superficialità nel trattare il tema della sicurezza e per le misure che non sembrano puntare sulla prevenzione.

Nonostante le critiche, la riforma introduce anche regolamentazioni per i monopattini e prevede un approccio più rigoroso nei confronti di chi viola sistematicamente le regole, come nel caso delle aree pedonali. Resta da vedere come queste modifiche influenzeranno la sicurezza stradale e la mobilità urbana nel paese, e se le preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle associazioni porteranno a ulteriori revisioni del testo legislativo.