Brutta per alcuni, particolare per altri. Voi come la ricordate?
Noi vogliamo ripercorrere la sua storia, dall’antesignana del 1956 ai prototipi degli anni ’90 e rendere giustizia ad un’auto che forse non era la più bella del mondo, ma era riuscitissima. Pratica. Comoda. Funzionale. In una parola, pragmatica.
Un progetto flessibile, tanto negli interni quanto nella tecnica. Sapevate che era prevista anche in una versione ibrida elettrica-termica? Sì.. già negli anni ’90, poi Fiat si è un po’ persa per strada…
Ma bando alle ciance e riscopriamo la storia della nostra beniamina (dalla tenuta di strada eccezionale!).
1| La bellezza è negli occhi di chi guarda
È spesso oggetto di scherno, finendo nelle liste e top 10 delle auto più brutte di sempre sin da quando è stata presentata sul mercato. Ma lei se ne sbatte e continua ad impressionare tutti, tanto per lo sfruttamento dello spazio, la comodità e un comportamento stradale di tutto rispetto!
2| La “multipla” originale
La storia della Multipla parte in realtà dalla Fiat 600 Multipla del 1955, sorella “meno” popolare (ha venduto circa 5 milioni di esemplari in tuto il mondo) della classica e amatissima 500. Era praticamente la versione anni 50/60 di una moderna monovolume (si sa, Fiat in quegli anni era decisamente avanti…).
La 600 Multipla era brillante: piccola ma spaziosa, pratica e funzionale. Rispetto alla 600 “classica” il posto di guida venne spostato in avanti, eliminando il volume centrale e conferendo alla struttura le sembianze di un’auto da lavoro. Infatti la vettura ebbe notevole successo come taxi negli 60 e come piccolo pulmino economico. Nelle sue campagne pubblicitarie la casa produttrice puntava molto anche sul concetto, a quei tempi quasi rivoluzionario, di un’autovettura destinata anche al tempo libero, al camping e ai vari hobby
3| Il prototipo downtown
Arriva il 1993 e Roberto Giolito (papà anche della 500 del 2007) presenta il suo primo progetto in Fiat: Downtown.
Downtown era un’auto elettrica con un’impostazione a tre sedili e motorizzazione elettrica. Pesava solo 700kg e poteva raggiungere una velocità massima di 100 km/h. Gli altissimi costi di produzione per l’epoca resero impossibile per il progetto uscire dalla fase di concept.
4| Fiat Zic
Passa un anno e Fiat ci riprova, ecco Zic. Notate come in questa concept si possano notare i primi indizi di quella che poi sarà la Multipla? Ancora una volta emerge come il designer Giolito prediliga la sostanza alla forma.
Questa piccola auto (elettrica) poteva ospitare 4 persone (ma dietro non si stava certo comodi…). E a proposito di retro, avete visto come il taglio del posteriore ricordi quello della Megane che arriverà solo nel 2002? Chiamiamola… ispirazione…
5| Una diversa MPV
Oramai il terreno sembra pronto per l’arrivo della Multipla. Prima del suo lancio sul mercato, il mercato delle MPV a 7 posti era abbastanza scarso con modelli che più che auto erano dei simil-van (come il Fiat Ulysse).
Renault introdusse con la Megane Scenic del ’97 il concetto di monovolume a 5 posti mentre la Opel proposte la concept a 7 posti Zafira nel’98. Ma di veicoli nati per ospitare 6 persone, vogliamo parlarne?
6| Ci pensa Fiat
È il Salone di Parigi del ’96 e compare per la prima volta la Multipla, monovolume a 6 posti! Eccola in tutto il suo splendore di concept, incredibilmente simile alla versione di produzione proprio perché Fiat voleva preparare e abituare il mercato all’aspetto inusuale dell’auto.
7| Anche al MoMA
La Multipla è stata anche una delle 7 auto protagoniste nel ’99 della mostra al MoMA dedicate alle auto per il secolo seguente. Deve aver fatto parecchio scalpore nel cuore della Grande Mela!
8| Lancio Europeo
La Multipla ha iniziato le vendite nel ’98 in Italia, Olanda e Belgio arrivando nel ’99 anche in Germania e Francia.
Il volume di vendita annuale calcolato da Fiat era intorno alle 40.000 unità, ma le aspettative dei manager si spingevano anche intorno alle 75.000 unità.
In realtà nel primo anno di vendita, Fiat piazzò 39.189 unità con un picco di 49,841 unità nel 2001.
9| Design esterno
Il successo è tanto più notevole se si considera i ristretti parametri fissati dalla Fiat: da progettare e costruire con un budget limitato, che si rivelasse profittevole, con spazio per sei persone e il loro bagaglio e abbastanza flessibile da ospitare fonti di carburante alternative.
A differenza della maggior parte delle altre vetture, la Multipla parte larga nella parte inferiore, si restringe al centro, quindi va dritta fino al tetto. Questo era l’unico modo in cui Giolito e la sua squadra potevano adempiere al compito.
10| Design interno
Questa foto dall’alto mostra la Fiat Multipla in modalità sei posti. La larghezza dell’auto significava che la Fiat poteva ospitare sei sedili a grandezza naturale (e chiunque sia mai entrato in una scomodissima terza fila di una sette posti, saprà quanto questa disposizione sia comoda).
Il pavimento piatto significava più spazio per piedi e bagagli, mentre i sedili posteriori rimovibili consentivano di trasformare la Multipla in una “station wagon” a tre posti. Funzionava inoltre particolarmente bene come quattro posti, con i due sedili centrali ripiegabili in avanti per rivelare un vassoio portaoggetti e otto portabicchieri.
11| Dashboard
La versione di produzione rimase fedele alla concept del 1996, raggruppando i comandi in un gruppo centrale montato in alto sul cruscotto. I quadranti, i comandi primari e la leva del cambio erano orientati verso il conducente, lasciando il lato passeggero libero per vassoi e vani portaoggetti.
L’uso intelligente di materiali e colori ha dato inoltre alla Multipla un vantaggio sulle sue concorrenti MPV, molte delle quali ricaddero nel “banale” e scontato.
12| Ibrida prima delle ibride
La benzina era mossa da motori a benzina da 1.6 litri e diesel da 1.9 litri, con una versione a GPL per alcuni mercati. Le performance erano vivaci, non esaltanti, ma la posizione di guida e la tenuta la rendevano estremamente comoda da guidare.
Come si può vedere dall’immagine qui sopra, Fiat ha anche ipotizzato l’idea di introdurre una versione ibrida: la Multipla Hybrid Power è stata presentata come un prototipo di pre-produzione, con alimentazione proveniente da un motore a benzina 1.6 litri a 16 valvole e un motore elettrico trifase. Peccato non abbia mai visto la produzione!
13| Il facelifting… anonimo
Nell’estate del 2004 Fiat rinnova il design della Multipla che purtroppo le dona un look anonimo facendole perdere i tratti distintivi. I fari standard e un cofano riprofilato sono stati i punti salienti di un restyling deludente.
A onor del vero occorre tenere presente che le vendite erano diminuite scendendo a 21.305 nel 2003 e 21.278 nel 2004 e che il restyling ha avuto un effetto positivo immediato, con un aumento delle vendite a 30.674 nel 2004. La ripresa tuttavia è stata solo temporanea, con le vendite che sono tornate ai livelli pre-restyling nel 2007.
14| 12 anni di onorata carriera
La produzione italiana si è conclusa nel 2010, momento in cui le vendite erano scese a sole 8604 unità all’anno. Gli ultimi 466 modelli hanno lasciato gli showroom Fiat nel 2011, portando le vendite totali a circa 330.000. Numeri passabili, ma una goccia nell’oceano rispetto alle vendite di Scenic e Zafira.