Quello dei SUV è il segmento trainante nel comparto automotive. Comparsi ormai più di venti anni fa, gli Sport Utility Vehicle occupano oggi una larga fetta dell’intero mercato. Il loro successo commerciale dipende da una serie di concause, che vale la pena analizzare in questa sede.
Già a partire dai primi anni ’90, le preferenze degli automobilisti europei hanno iniziato a spostarsi dalla classica berlina alle più capienti Station Wagon. Quelle che una volta erano considerate vetture lente e noiose, hanno rapidamente conquistato un ampio pubblico con prestazioni di livello e una certa cura estetica.
L’immaginario collettivo, a metà anni 90, individua nella station il nuovo status symbol: auto costose, spesso dotate di una buona cavalleria ed esteticamente ricercate. Il prestigio della berlina si è quindi ben presto riversato sul settore delle station wagon, assimilabili alle ammiraglie di pochi anni prima.
Nel frattempo le dimensioni delle automobili – di qualsiasi segmento – hanno preso ad aumentare rapidamente. Poco prima degli anni duemila il mercato propone vetture sempre più grandi e sicure, performanti e prestigiose. La tradizionale berlina è diventata ormai quasi di nicchia, con le station a farla da padrone.
La continua escalation di dimensioni e prestazioni però, ha ben presto trovato un limite anche nelle familiari stesse. La strada per i SUV è ormai spianata, con i costruttori pronti a darsi battaglia su questo nuovo segmento.
Se il mercato mostrava già una richiesta di auto sempre più grandi e sicure, i costruttori hanno impiegato qualche anno per rendere il prodotto abbordabile al grande pubblico. Ci è voluto del tempo, ma l’offerta di SUV si è progressivamente diversificata per arrivare ad accontentare fasce sempre più estese di automobilisti. Ad oggi, il segmento conta più di una variante, tanto da dar vita a sottocategorie ben codificate.
Tipologie di SUV
I primi SUV offrivano di norma la trazione sulle quattro ruote. Successivamente, i Costruttori hanno scelto di rendere opzionali le due ruote motrici, per abbassare i costi e cercare di vendere qualche unità in più. Questa variante, originariamente conosciuta come Crossover, è diventata col tempo lo standard di riferimento. Il Crossover ad oggi è considerato una via di mezzo tra berlina e SUV. Le dimensioni sono relativamente contenute, e il prezzo è comparabile a quello di un’utilitaria segmento C.
La scelta dei SUV si è ulteriormente ampliata, fino ad annoverare attualmente diverse classi. I B-SUV sono i più piccoli. Derivano da utilitarie e crossover, e rappresentano il punto di accesso al mercato.
Il segmento C vede SUV con dimensioni più generose, rimanendo però al di sotto dei 4,7 metri di lunghezza. L’abitabilità a bordo è paragonabile a quella di una station wagon, e spesso la trazione è integrale.
I SUV medi popolano il segmento D: prezzi a partire da circa 40.000 €, allestimenti pregiati e sistemi di infotainment di ultima generazione sono le caratteristiche principali.
Il segmento E si rivolge a una clientela che cerca il lusso. I SUV di questa categoria condividono spesso pianali e interni delle ammiraglie che il Costruttore ha in listino. In 5 metri di lunghezza troviamo soluzioni tecnologiche raffinate e comfort di altissimo livello. Anche il prezzo, ovviamente, non è da meno.
F-SUV. Il settore si rivolge ad automobilisti disposti a staccare un assegno a sei cifre, con prezzi a partire da 100.000€. In questa categoria troviamo il meglio che l’industria automobilistica ha da offrire in termini di comfort, sicurezza e prestazioni. Perlomeno nel settore di questi particolari veicoli.