In una mossa inaspettata che ha sorpreso il mondo dell’automobilismo, l’Alfa Romeo ha annunciato il cambio di nome del suo ultimo modello di SUV: da Milano a Junior. Questa decisione è stata presa a seguito delle dichiarazioni del ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, che ha sollevato preoccupazioni riguardo la legge italiana sull’Italian Sounding, la quale tutela l’associazione tra i nomi dei prodotti e il loro effettivo luogo di produzione.
Il nome “Milano” era stato originariamente scelto per il nuovo SUV dell’Alfa Romeo, presentato appena cinque giorni prima del clamoroso annuncio. Tuttavia, il ministro Urso ha evidenziato come un’auto prodotta in Polonia e denominata “Milano” potesse potenzialmente violare la legge del 2003, che mira a proteggere l’identità e l’autenticità dei prodotti italiani.
Nonostante il gruppo Stellantis, di cui Alfa Romeo fa parte, non ritenga che il nome “Milano” violi la normativa vigente, ha preferito evitare una battaglia legale con il governo italiano. Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato di Alfa Romeo, ha spiegato che, pur credendo nella conformità del nome alle prescrizioni di legge, la scelta di modificarlo in “Junior” è stata dettata dalla volontà di promuovere un clima di serenità e distensione.
Il nome “Junior” non è nuovo per il marchio Alfa Romeo. Esso risale al 1966, quando venne lanciata la GT 1300 Junior, una coupé derivata dalla Giulia Sprint. Questa scelta si inserisce quindi in una tradizione storica e affettiva del marchio, e secondo Imparato, era già tra i nomi preferiti dal pubblico e dal team Alfa Romeo.
La decisione di cambiare nome è stata comunicata il 15 aprile e, nonostante le circostanze che hanno portato a questa scelta, l’azienda guarda al futuro con entusiasmo. Imparato ha sottolineato la responsabilità e l’importanza di questo momento nella storia del marchio, ribadendo l’impegno dell’Alfa Romeo nel mettere la passione per l’automobilismo e l’attenzione verso i clienti al primo posto.