Italia – L’incontro tra la premier Giorgia Meloni e l’imprenditore Elon Musk, avvenuto recentemente a New York, ha acceso i riflettori su possibili investimenti del magnate in Italia. Secondo quanto emerso, Musk avrebbe manifestato interesse concreto per tre ambiti di collaborazione con il nostro Paese, delineando scenari che, se realizzati, potrebbero avere un impatto significativo sull’economia e l’innovazione tecnologica italiana.
Il primo fronte riguarda Starlink, il sistema di connettività satellitare di SpaceX. L’azienda di Musk avrebbe proposto al governo italiano di ridefinire alcuni capitoli del PNRR per affidare a Starlink il compito di coprire le cosiddette “aree grigie”, zone con limitata copertura a banda larga. Nonostante l’interesse manifestato dal ministro Adolfo Urso, l’operazione sembra aver incontrato resistenze da parte degli uffici ministeriali e di Palazzo Chigi, rallentando di fatto il processo.
Il secondo ambito di potenziale investimento concerne la realizzazione di una gigafactory in Italia. A differenza dello stabilimento Tesla in Germania dedicato alla produzione di veicoli, Musk avrebbe proposto di creare in Italia un impianto focalizzato sulla produzione di batterie elettriche. Questa prospettiva apre interessanti scenari di collaborazione, con possibili sinergie con aziende italiane come Enel, già attiva nel settore del riciclo delle batterie al litio.
Il terzo fronte di possibile cooperazione riguarda l’industria aerospaziale. SpaceX, che detiene una posizione dominante nel mercato dell’aerospazio, ha lanciato una sfida all’Italia: individuare aziende innovative nel settore per valutare nuove collaborazioni. Questa proposta potrebbe rappresentare un’opportunità significativa per l’industria aerospaziale italiana, a patto di riuscire a superare la frammentazione che caratterizza il settore nel nostro Paese.
Tuttavia, la trasformazione di queste opportunità in investimenti concreti richiederà un impegno significativo da parte del governo italiano. La capacità di Meloni di capitalizzare su questa apertura di Musk sarà messa alla prova su più fronti: dalla gestione delle resistenze burocratiche alla capacità di creare un ambiente favorevole agli investimenti esteri, fino alla sfida di aggregare le piccole e medie imprese italiane in settori strategici come l’aerospazio.
Il successo di queste iniziative potrebbe segnare un punto di svolta per l’attrattività dell’Italia agli occhi degli investitori internazionali, dimostrando la capacità del governo di passare dalle “allegre scorribande all’estero” a concreti investimenti dall’estero. Resta da vedere se gli sguardi di intesa tra Meloni e Musk si tradurranno in fatti tangibili o rimarranno solo un’immagine suggestiva per i fotografi.